Con Lucy, Luc Besson ci riporta all’origine del mondo

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Lucy (Scarlett Johansson), Lucy e basta, è una ragazza che si trova a Taiwan per studiare. Niente preamboli, niente fronzoli, la giovane si ritrova catapultata in un ambiente malavitoso e viene costretta, sotto minaccia di morte estesa anche alla famiglia a qualsiasi grado di parentela, a fungere da corriere della droga internazionale. Durante i preparativi preliminari però, qualcosa va storto, e il pacchetto che le è stato impiantato chirurgicamente nell’addome si rompe, con la sostanza che si diffonde velocemente nel suo corpo, dandole accesso a zone del cervello mai esplorate prima.

Luc Besson torna a mettere sul piedistallo una nuova protagonista femminile dal forte impatto. Parte dal concetto del cervello umano utilizzato solo in minima parte, domandandosi quali capacità potrebbero essere sbloccate aumentandone le zone d’accesso, provando allo stesso tempo ad immaginare possibili risposte.

Comincia quindi un viaggio spazio-temporale, nel quale si arriva alle origini dell’universo, passando poi a ritroso le varie tappe che hanno contraddistinto il prodigio umano sulla Terra, mentre al tempo si sviluppa una vicenda dalle tinte noir. L’omaggio al concetto di tempo si fonde poi con il metalinguismo cinematografico, perché se si comincia con inserti a carattere documentaristico si indagano i lati più oscuri della società, quelli in cui il cervello è ancora legato alla zona più istintiva e meno sviluppata, non si può far a meno di pensare agli albori della settima arte, e in particolare agli esperimenti dietro la macchina da presa di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn – ad esempio Sciopero! (Stacka, 1924) –, e si arriva ad aggiungere al tutto una sequela importante di effetti speciali più feticcio dell’epoca contemporanea – ottimamente prodotti, per la cronaca –, non è possibile non pensare all’evoluzione più moderna della disciplina.

Registicamente e fotograficamente d’impatto, alterna intensi primi piani a un’azione frenetica, infarcita di grafica digitale d’eccellenza. Da non perdere, ad esempio, la scena della prigionia di Lucy o una folle corsa in auto per le vie di Parigi, così come i primi minuti della pellicola, intrisi di pathos, gustando ogni sequenza accompagnati da un’ottima colonna sonora. Ottime le prove di Scarlett Johansson, Morgan Freeman, Amr Waked e Choi Min-sik.

Che cosa è possibile ottenere, dunque, con il cento per cento delle potenzialità cerebrali sbloccato? Un potere non troppo dissimile da quello di una divinità, ci spiega Besson, e forse non è del tutto errato.

TITOLO: Lucy

(Lucy)

REGIA: Luc Besson.

CAST: Scarlett Johansson, Morgan Freeman, Amr Waked, Choi Min-sik, Pilou Asbæk, Analeigh Tipton, Mason Lee, Claire Tran, Frédéric Chau, Jan Oliver Schroeder, Yvonne Gradelet, Renaud Cestre, Cedric Chevalme, Paul Chan.

GENERE: Sci-fi, azione.

DURATA: 90 minuti.

USCITA: 2014. Universal Pictures. Usa, Francia.

VOTO: ☆☆☆☆☆☆☆☆✮ (8.5/10) – Cerebrale.

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