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Harry Deane (Colin Firth) è un curatore d’aste rinomato ma poco stimato, alle dipendenze di Lionel Shaband (Alan Rickman), il quale lo tratta alla stregua di una pezza da piedi. Quasi sul lastrico e dopo aver subito le angherie di una vita, decide di mettere in piedi una truffa milionaria proprio ai danni dell’odiato capo.

Dopo Django (Quentin Tarantino, 2012), di nuovo un remake di una pellicola classe 1966 (diretta da Ronald Neame). Questa volta la sceneggiatura è a cura dei fratelli Coen, caratteristica sintomatica d’ironia elaborata, che declinano una pellicola truffaldina originale in una dai toni classici della commedia demenziale, lasciando che Michael Hoffman sia libero di sfruttare l’aplomb british di Colin Firth per estremizzare le fasi salienti della storia.

Buone anche le parti di Cameron Diaz, nei panni di una cafona che deve adattarsi alle buone maniere dell’alta società, e la comparsata di Stanley Tucci, ma assolutamente sopra le righe è il faccia a faccia tra Firth e Rickman, con risvolti dall’impatto esilarante improvviso e sincero.

Menzione particolare per i titoli di testa animati, che ricordano molto – anche musicalmente – le introduzioni del ciclo sulla Pantera rosa.

Indicato per una serata all’insegna del buonumore disimpegnato.

TITOLO: Gambit

(Gambit)

REGIA: Michael Hoffman.

CAST: Colin Firth, Cameron Diaz, Alan Rickman, Tom Courtenay, Stanley Tucci, Cloris Leachman, Julian Rhind-Tutt, Pip Torrens, Anna Skellern, Togo Igawa.

GENERE: Commedia.

DURATA: 90 minuti.

USCITA: 2012, Usa. Medusa.

VOTO: 7.5 – Sollazzante.

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