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Inizialmente, nel tam-tam di rumors sull’uscita imminente di un quarto capitolo della saga, sulla riproposizione della serie dedicata all’Uomo Ragno dalle prime battute, la domanda che correva maggiormente sulle bocche degli appassionati del genere era: perché?

Perché riproporre da zero una trilogia? Qualcuno diceva che la prima, poi, seppur cominciata bene, non si fosse conclusa nel migliore dei modi, ossia mantenendo il livello del capitolo d’esordio. Ad occhio, non pareva poi così pessima, tuttavia.

L’uscita nelle sale di questo nuovo capitolo, però, ha smorzato quei «perché?», introducendo una nuova coppia di giovani attori, Andrew Garfield ed Emma Stone, che vanno a rimpiazzare Tobey Maguire e Kirsten Dunst – pur con personaggi differenti per le due protagoniste femminili –, e un taglio molto moderno all’intera vicenda legata a Spider-Man, proponendo un Peter Parker sullo skateboard o alle prese con un videogioco sul proprio touchscreen mentre è in caccia, in attesa che il lucertolone Lizard, il nemico di questo avvio di reboot, si riveli.

La storia comincia con Peter a 7 anni, raccontando dell’abbandono da parte dei genitori, l’affidamento agli zii, e mettendo in mostra le origini della ricerca che porterà alla futura trasformazione del ragazzo nell’Uomo Ragno, accompagnato dalla fidanzata del liceo, Gwen Stacy.

Questo The Amazing Spider-Man di Marc Webb – quasi un predestinato alla direzione della pellicola, a giudicare dal cognome – è fresco e fragrante, cupo al punto giusto, nella caratterizzazione passo passo di un supereroe che una volta acquisiti i poteri speciali è più arrogante e sbruffone rispetto all’indole del giovane delicato e garbato della precedente trilogia, rispolverando questa caratteristica, che nel fumetto era maggiormente delineata.

L’affiatamento Garfield-Stone è notevole, contando anche il loro rapporto sentimentale nella vita reale, e nonostante cambi volto questo Spider-Man convince, perché nonostante tutto l’icona, la maschera, seppur vagamente più audace, resta inconfondibile.

Ottima anche l’interpretazione di Rhys Ifans nei panni del dottor Curtis («Curt») Connors, alias Lizard, l’uomo-lucertola geneticamente modificato, riproposto nella sua chiave animalesca molto realisticamente, pur in chiave molto cartoon, offrendo spunti intriganti alle scene d’azione, nonostante in questi tratti del film poco si possa parlare di capacità attoriale – lasciando spazio all’animazione in digitale –.

Splendido, poi, il cammeo – puntuale come sempre – del «padre» di Spider-Man (e di tanti altri personaggi, nonché presidente della Marvel Comics) Stan Lee, dalle cui matite nacquero gli spunti per uno tra i supereroi più conosciuti.

Un reboot interessante e gustoso che rinnova il costume adamitico di Spidey, ammodernando un’icona e rivisitando con perle di contemporaneità un personaggio da sempre involuto nell’aria tra quei grattacieli, già agli esordi delle vicende dell’Uomo Ragno, voce di un’avveniristica aspirazione.

 

TITOLO: The Amazing Spider-Man

(The Amazing Spider-Man)

REGIA: Marc Webb.

CAST: Andrew Garfield, Emma Stone, Rhys Ifans, Sally Field, Martin Sheen, Denis Leary, Julianne Nicholson, Irrfan Khan, Annie Parisse, Campbell Scott, Miles Elliot, Charlie DePew, Chris Zylka, C. Thomas Howell, Kelsey Chow.

GENERE: Azione, Fantastico.

DURATA: 136 minuti.

USCITA: 2012, Usa. Sony Pictures.

VOTO: 8,5 – Invischiante.

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